Lo sviluppo ontogenetico delle capacità di dissimulazione


Elaborazione
Dott. Francesco Galvano

Lo sviluppo ontogenetico delle capacità di dissimulazione: un'analisi multidimensionale L'evoluzione delle capacità cognitive nei minori è intrinsecamente legata all'incremento delle loro potenzialità di dissimulazione[1]. Questo fenomeno, lungi dall'essere meramente un effetto collaterale dello sviluppo, rappresenta un aspetto complesso dell'ontogenesi umana, con implicazioni significative per la psicologia evolutiva e la neurobiologia comportamentale. Le strategie di occultamento, che non implicano dichiarazioni false ma omissioni selettive, costituiscono una forma primordiale di dissimulazione. Queste non richiedono necessariamente una memoria sviluppata, ma piuttosto un'abilità basilare di selezione delle informazioni da condividere[2]. Tuttavia, inganni più elaborati necessitano di capacità mnemoniche superiori per mantenere la coerenza narrativa, un'abilità che si perfeziona notevolmente durante l'adolescenza, allineandosi progressivamente con le capacità mnemoniche degli adulti[3]. La pianificazione strategica e la previsione di scenari alternativi sono cruciali per inganni complessi, richiedendo un pensiero consequenziale che tipicamente si sviluppa con la maturazione. Questo processo coinvolge aree cerebrali come la corteccia prefrontale, la cui maturazione si protrae fino alla tarda adolescenza[4]. La capacità di adottare prospettive altrui, fondamentale per anticipare le reazioni dell'interlocutore, evolve gradualmente dall'egocentrismo infantile alla cognizione sociale più avanzata, un processo che la ricerca neuroscientifica ha correlato con lo sviluppo della "teoria della mente"[5]. 

Le competenze linguistiche giocano un ruolo cruciale nella dissimulazione avanzata. La capacità di manipolare concetti astratti e di costruire narrazioni complesse si sviluppa in parallelo con la maturazione delle aree cerebrali associate al linguaggio, come l'area di Broca e l'area di Wernicke[6]. Inoltre, il controllo emotivo, essenziale per modulare le proprie espressioni durante l'inganno, è legato alla maturazione dell'amigdala e della corteccia cingolata anteriore, regioni coinvolte nella regolazione emotiva[7]. Paradossalmente, le stesse competenze cognitive e socio-emotive che i genitori valorizzano nello sviluppo dei figli sono quelle che potenzialmente abilitano comportamenti ingannevoli. Questo paradosso solleva questioni etiche e filosofiche sulla natura dell'autonomia e dello sviluppo morale[8]. L'acquisizione di autonomia comporta inevitabilmente la capacità di operare scelte etiche indipendenti riguardo alla veridicità delle proprie comunicazioni, un aspetto che richiede una riflessione approfondita nell'ambito dell'educazione e della psicologia dello sviluppo[9]. 

In conclusione, lo sviluppo delle capacità di dissimulazione nei minori è un processo multifacettato che riflette la complessità dell'evoluzione cognitiva, emotiva e sociale dell'essere umano. Comprendere questo fenomeno non solo illumina aspetti fondamentali dello sviluppo infantile, ma offre anche spunti preziosi per la comprensione dei meccanismi neurobiologici e psicologici alla base del comportamento umano in generale.


Riferimenti

[1] Talwar, V., & Lee, K. (2008). Social and cognitive correlates of children's lying behavior. Child Development, 79(4), 866-881.

[2] Evans, A. D., & Lee, K. (2013). Emergence of lying in very young children. Developmental Psychology, 49(10), 1958-1963.

[3] Bruck, M., & Ceci, S. J. (1999). The suggestibility of children's memory. Annual Review of Psychology, 50(1), 419-439.

[4] Casey, B. J., Getz, S., & Galvan, A. (2008). The adolescent brain. Developmental Review, 28(1), 62-77.

[5] Wellman, H. M., Cross, D., & Watson, J. (2001). Meta‐analysis of theory‐of‐mind development: The truth about false belief. Child Development, 72(3), 655-684.

[6] Friederici, A. D. (2011). The brain basis of language processing: from structure to function. Physiological Reviews, 91(4), 1357-1392.

[7] Ochsner, K. N., & Gross, J. J. (2005). The cognitive control of emotion. Trends in Cognitive Sciences, 9(5), 242-249.

[8] Kohlberg, L. (1981). Essays on moral development: The philosophy of moral development (Vol. 1). San Francisco: Harper & Row.

[9] Turiel, E. (2002). The culture of morality: Social development, context, and conflict. Cambridge University Press.